Copenhagen: accordo sul clima
L’accordo raggiunto sul clima suscita sicuramente perplessità e delusione, così commenta Confagricoltura la chiusura del vertice di Copenaghen. Il non aver previsto numeri sugli impegni di riduzione dei gas serra né a medio termine né a lungo termine e la stessa mancanza di una cornice vincolante, rendono netta la sensazione di aver raggiunto solo obiettivi minimi.
L’auspicio è che l’accordo, che stabilisce in modo generico l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura entro due gradi centigradi, possa comunque consentire il proseguimento delle trattative, per giungere il prossimo anno a Città del Messico ad un intesa globale.
Ora occorre concentrarsi sulle politiche europee e nazionali dirette alla mitigazione ed all’adattamento, che andranno verificate anche alla luce dei risultati del vertice di Copenaghen. Nel confermare gli obiettivi fissati al 2020 sulla riduzione del 20% delle emissioni, occorre evitare di prevedere ulteriori impegni vincolanti che possano rivelarsi eccessivamente onerosi per lo sviluppo dell’economia.
Nello stesso tempo occorre spingere l’acceleratore, conclude Confagricoltura, sulle politiche di efficienza energetica, sullo sviluppo delle energie rinnovabili e sull’adozione di tecniche dirette a sequestrare la CO2. Tema quest’ultimo su cui – come più volte richiesto e sostenuto da Confagricoltura – occorre rivalutare in modo significativo il contributo del settore agroforestale e che, nell’ambito dei lavori del vertice di Copenaghen, è stato invece del tutto eluso.
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