Impianti tecnologici dell’azienda Faggi
Per trovare soluzioni rispettose dell’ambiente, occorre rivedere il modo di concepire gli scarti agroalimentari e le tonnellate di rifiuti derivanti da attività produttive, commerciali e di servizi. Bisogna imparare a considerare gli scarti agroalimentari come elementi preziosi per mettere in atto una rivoluzione nel rispetto dell’ambiente.
Per risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti, università, organizzazioni ed imprese si stanno concentrando da tempo sul recupero degli scarti alimentari, trasformandoli in materie prime, come carta, bioplastiche e carburante.
Negli ultimi tempi si sono moltiplicate le startup impegnate a produrre tessuti vegetali, adatti alla produzione di diversi oggetti, come borse ed indumenti, riciclando gli scarti alimentari, tra cui, ad esempio, bucce di albicocche, mele ed arance, foglie di ananas, cereali, mandorle, nocciole, cioccolato, riso e caffè. Si tratta di soluzioni rispettose degli animali e dell’ambiente, dal momento che bucce e foglie sono materiali di scarto da smaltire con la raccolta dei frutti.
È possibile ricavare carta e colla dalle mele, bioplastiche dal pomodoro ed energia pulita dal caffè. I residui agroalimentari vengono anche utilizzati per la realizzazione del packaging dei prodotti. Gli scarti di riso ed altri alimenti, ad esempio, possono essere utilizzati per rinforzare le confezioni, migliorarne le capacità di conservazione dei cibi e produrre etichette alimentari.
Lo Chardonnay viene prodotto senza l’aggiunta di anidride solforosa, utilizzando sostanze ottenute dalla lavorazione dei residui produttivi del vino. In Italia, dagli scarti della vinificazione e della produzione del vino è ricavata anche una simil-pelle totalmente ecologica 100% vegetale, realizzata a partire dalle fibre contenute nei semi e nelle bucce dell’uva. Si tratta di un’innovazione che garantisce il benessere degli animali, evitando uccisioni immotivate, ed elimina la necessità di utilizzare sostanze chimiche inquinanti e petrolio per produrre le pelli sintetiche. La pelle sintetica, infatti, altro non è che plastica di derivazione petrolchimica. Inoltre, sta prendendo piede la tendenza di sminuzzare il denim usato, ridurlo in particelle fini e trasformarlo in polveri da utilizzare per tingere nuovi capi in denim o creare stampe su altri tipi di tessuti, riducendo sia l’uso di acqua che di energia.
Recupero degli scarti industriali
In un’ottica di salvaguardia dell’ambiente, la gestione, lo smaltimento ed il recupero degli scarti industriali è una tematica imprescindibile. Dal recupero degli scarti derivanti da attività produttive, commerciali e di servizi è possibile ricavare materiali che possono essere nuovamente immessi nel ciclo produttivo, per nuovi utilizzi.
Una menzione speciale va a Faggi.it, azienda italiana specializzata nel recupero di metalli preziosi da rifiuti industriali e nella produzione di fine chemichals. Faggi Spa recupera i preziosi dal settore orafo, vetrario e galvanico, dai catalizzatori per uso petrolchimico e farmaceutico. Inoltre, inizia a diffondersi anche nel nostro Paese il reimpiego degli scarti nei processi industriali per la produzione di energia.