Category Archives: Bioenergia

La prima rete che produce energia da biomasse

 

“Le imprese che si riferiscono a Confagricoltura credono nel capitolo energetico per la diversificazione dell’attività e del reddito, in un ottica di contenimento dei costi, aumento della competitività e recupero della domanda energetica, che è in grado di dare un contributo determinante al processo di sviluppo del Paese”, così Federico Vecchioni, presidente dell’Organizzazione agricola al primo posto in Italia per rappresentatività dei datori di lavoro nel settore, ha garantito l’impegno di 546 mila imprese sul tema strategico delle risorse energetiche e del relativo impatto sull’ambiente.

Intervenendo alla presentazione del Rapporto Enea “energia e ambiente 2008” Vecchioni ha sottolineato la volontà di Confagricoltura di affiancare il sistema produttivo con lo sviluppo di sistemi a biomassa, biogas e fotovoltaici. Al presidente di Enea, Luigi Paganetto, che sottolineava come investire in tecnologie legate alle nuove frontiere dell’energia puo’ essere la via per uscire dalla crisi economica, il numero uno di Confagricoltura ha annunciato che 120 imprese associate realizzeranno la prima rete di produzione energetica da biomasse di origine agricola, con un investimento di 600 milioni di euro e 170 megawatt di potenza installata. Una risposta operativa al “green new deal”, che ha come obiettivo la correzione dei maggiori squilibri del sistema in fatto di risparmio e abbattimento della CO2.


“Il completamento del quadro normativo sulla produzione di energia da biomassa, con la pubblicazione del disegno di legge 1195 recentemente approvato al Senato – ha affermato Vecchioni – darà nuovo impulso allo sviluppo delle agroenergie, che si affiancherà ai notevoli risultati già raggiunti con il fotovoltaico e l’ eolico in agricoltura. Un sistema di incentivi chiaro e stabile negli anni dà infatti una visione non più utopistica che consentirà alle imprese di pianificare gli investimenti nel lungo periodo. Tenendo presente che, superato il passaggio iniziale, più le tecnologie avanzano, più il ricorso agli incentivi può essere ridimensionato”.

La comunità agricola diventerà quindi un alleato ancor più prezioso all’interno di un quadro normativo che consente una riformulazione economica del rapporto col territorio. Vecchioni ha poi espresso il suo sconcerto per il fatto che 600 milioni di euro dei fondi rotativi, ossia finanziamenti di credito agevolati per le imprese che vogliono promuovere sistemi di cogenerazione ad alta efficienza, giacciano fermi, mentre le imprese di Confagricoltura sono pronte ad entrare in questa partita.

“Deve essere definitivamente modificato – ha concluso Vecchioni – l’approccio ideologico che considera l’agricoltura non compatibile con la produzione di energia, a discapito di quella alimentare. Le moderne tecnologie consentono la coesistenza di entrambe le attività, senza contare che 350.000 ettari di terreno pubblico inutilizzati possono essere restituiti alla comunità agricola. Inoltre – ha concluso il presidente di Confagricoltura – a proposito dell’emissione di CO2 va ricordato che la maggior parte dei boschi italiani è privata, un patrimonio che va preservato, così come deve essere premiato chi ne ha cura”.

 

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Sì alle biomasse purché da filiera certificata

Legambiente su pellet radioattivo

“Il pellet è un combustibile da fonte rinnovabile che vogliamo sicuramente promuovere – dichiara Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente – perché il principale tassello della sostenibilità energetica e della lotta al cambiamento climatico è il mix tra efficienza e fonti pulite. Il pellet però deve essere di filiera corta – cioè di origine italiana – e certificata per garantire che la biomassa non derivi dal taglio di foreste pluviali e deve sia priva di inquinanti chimici e radioattivi”.

“Esistono in commercio pellet da filiere certificate – conclude Ciafani – che offrono garanzie sulla provenienza e sulla qualità del prodotto. Nonostante il prezzo sia un po’ più alto, a conti fatti la convenienza è anche economica perché il prodotto di qualità ha anche una resa migliore”.


Cosa è il pellet Il pellet per vari motivi, è sicuramente una delle biomasse più utilizzate. Esso viene ottenuto attraverso delle semplici lavorazioni meccaniche, sottoponendo la segatura del legno finemente lavorata, ad altissime pressioni. Il materiale viene poi contemporaneamente fatto passare attraverso una filiera con fori di dimensioni che vanno dai 6 ai 12 millimetri ed il calore sprigionato durante queste fasi di lavorazione, attiva l’effetto legante della lignina, una sostanza naturale presente nel legno, che ne determinerà poi la compattezza e la sua caratteristica forma a cilindro nel tempo. In passato gli scarti del legno come la segatura venivano invece buttati o utilizzati solo in parte, mentre oggi grazie all’invenzione del pellet ed una sempre maggiore coscienza ambientale, questi materiali residui hanno una seconda vita ed un utilizzo pari al 100%. Il pellet è quindi un prodotto totalmente naturale e molto rispettoso dell’ambiente.   Caratteristiche e pregi del pellet Sicuramente il pellet rappresenta la più valida alternativa ai tradizionali combustibili da riscaldamento: è facilmente reperibile, pratico da trasportare, ecologico, economico e sicuro. Il pellet viene confezionato in sacchi da 15 Kg, di minimo ingombro e che ne agevolano il trasporto, inoltre non sporca e non fa polvere quando viene manipolato. La qualità principale del pellet è data dalla sua elevata resa termica (superiore all’80%) e dal suo bassissimo residuo finale di ceneri (0,58%). In Italia attualmente non esiste una normativa ufficiale che tuteli i consumatori rispetto alla qualità del pellet si fa quindi riferimento alle normative più severe in materia di altri paesi: norma DIN 51731 per la Francia norme DIN 51731 (hp5) e ONORM M 7135 per l’Austria e la Germania

Enel Green Power: geotermia innovativa per il Nevada

Sono stati inaugurati in Nevada, nella Contea Churchill, due innovativi impianti geotermici di Enel Green Power http://www.enelgreenpower.com/it , la nuova società di Enel per lo sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia e all’estero, leader mondiale di settore per capacità produttiva, con 17 miliardi di chilowattora da acqua, sole, vento e calore della terra.

All’inaugurazione erano presenti Francesco Starace, Presidente di Enel Green Power, Toni Volpe, Area Manager Nord America per Enel Green Power, Jim Gibbons, governatore del Nevada, John Ensign, senatore del Nevada e Rebecca Wagner, membro della Public Utility Commission.

Stillwater e Salt Wells, così si chiamano le due nuove centrali, hanno una capacità installata complessiva di 65 Megawatt lordi (MW), grazie ai quali saranno prodotti più di 400 milioni di chilowattora all’anno, in grado di soddisfare i consumi di circa 40.000 famiglie americane, evitando l’emissione in atmosfera di oltre 300 mila tonnellate all’anno di CO2.

L’entrata in produzione di Stillwater e Salt Wells quadruplica il quantitativo di energia elettrica prodotta da Enel Green Power da fonte geotermica negli USA, dando, inoltre, un rilevante contributo al raggiungimento dell’obiettivo del Nevada di realizzare il 20% della produzione da fonti rinnovabili entro il 2015.

In Toscana, Enel Green Power dispone di 31 impianti geotermici per una potenza di circa 700 MW, in grado di assicurare una produzione annua di 5 miliardi di chilowattora. Lo scorso anno è stato inoltre raggiunto un accordo con la Regione per lo sviluppo sostenibile di questa preziosa risorsa attraverso la realizzazione di nuova potenza e forti investimenti nella ricerca.
Approfondita ed affinata in Italia, nell’ area di Larderello (Pisa), la tecnologia geotermica made in Italy viene ora “esportata” in tutto il mondo, non solo negli Stati Uniti.

In Cile, in accordo con l’ente petrolifero nazionale Enap, Enel Green Power sta esplorando alcune aree particolarmente adatte che mostrano potenzialità superiori ai 100 MW.
In El Salvador, la Società ha realizzato il suo primo impianto geotermico all’estero, Berlin III, per una capacità di 44 MW ed una produzione di circa 320 milioni di chilowattora all’anno.

Enel, inoltre, sta investendo per sviluppare ulteriormente l’utilizzo della geotermia: con il progetto “Geotermia Innovativa”, punta a rendere utilizzabili campi ancora non sfruttati e a integrare le risorse geotermiche a bassa temperatura con altre fonti rinnovabili, in particolare con l’ energia solare e la biomassa.

www.enelgreenpower.com/it


BIOENERGIE, DA APRILE LA CORSA DELL’ETANOLO, PRODUZIONI IN AUMENTO E LISTINI IN CRESCITA

Dopo una recessione fra febbraio e marzo prossimi, le quotazioni dei futures dell’etanolo riprendono a salire. La forte frenata del greggio, dunque, non dovrebbe influire negativamente sullo sviluppo dell’etanolo. A fine anno si arriverà a 1,72 dollari a gallone, per aumentare ulteriormente (1,75-2 dollari) entro la fine del 2011. Stati Uniti e Sudamerica le aree con un maggior incremento produttivo di etanolo. E a Buenos Aires (10-12 giugno 2009) e San Paolo del Brasile (17-19 giugno 2009) è ormai conto alla rovescia per R-energy, l’evento dedicato alle energie da fonti rinnovabili organizzato da SVZ, la newco costituita da Veronafiere, Fiera di Saragozza e Survey Marketing & Consulting.

Sarà l’«effetto Obama», con la sua politica attenta alle energie da fonti rinnovabili, oppure la rinnovata sensibilità dell’Unione europea verso l’ambiente, con il recente protocollo siglato per ridurre le emissioni inquinanti, o forse entrambi.

Sta di fatto che le proiezioni sui listini dell’etanolo, biocarburante che in Brasile o negli Stati Uniti è un’alternativa ai carburanti di origine fossile, dopo una flessione degli ultimi mesi potrebbero registrare una probabile crescita.

Secondo l’Osservatorio sulle bioenergie di Veronafiere, costituito nei mesi scorsi contemporaneamente al lancio di R-energy, il progetto internazionale varato insieme con la Fiera di Saragozza e Survey Marketing & Consulting dedicato alle energie da fonti rinnovabili – con tappe a Buenos Aires (10-12 giugno 2009, Golden Center – Parque Norte) e a San Paolo (17-19 giugno 2009, Anhembi Convention Palace), i prezzi del carburante verde dovrebbero passare da 1,6370 dollari al gallone a 1,72 dollari.

L’analisi dell’Osservatorio, elaborata sulle indicazioni dei futures dell’etanolo della Chicago Board of Trade e di alcuni importanti istituti finanziari internazionali, indica – dopo una recessione nei prossimi mesi di febbraio e marzo – una lenta, ma costante ripresa.

La forte frenata del greggio, dunque, non dovrebbe influire negativamente sullo sviluppo dell’etanolo.

Prezzi in salita anche negli anni successivi. Nel biennio 2010-2011, infatti, i futures dell’etanolo segnano un ulteriore rimbalzo, lieve quanto significativo, fino a 1,75 dollari al gallone nel dicembre del 2011, che in valuta cash potrebbero toccare anche fino a 2 dollari per gallone.

Valori al momento lontani dai picchi di oltre 4 dollari toccati nel giugno del 2006, che si possono spiegare con un aumento delle produzioni di etanolo a livello mondiale. Specialmente nell’area statunitense e nel Sudamerica. Con il Brasile in prima fila. Proprio uno dei due Paesi che ospiteranno l’iniziativa R-energy, organizzata dalla società SVZ, costituita da Veronafiere, Fiera di Saragozza e i tedeschi di Survey Marketing & Consulting per promuovere il settore delle energie rinnovabili.