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Geotermia: tre secoli di storia

Il 25 settembre a Santa Fiora, in provincia di Grosseto, si terrà la tavola rotonda dal titolo Geotermia: tre secoli di storia .

L evento, promosso ed organizzato dal Ce.N.I.S., Centro Nazionale Iniziative Sociali, con il patrocinio del Comune di Santa Fiora, si svolgerà nella Sala del Popolo del Comune e verterà sull utilizzazione nel tempo della geotermia e sul controllo e la valorizzazione di questa preziosa risorsa naturale.

All incontro parteciperanno illustri studiosi italiani e stranieri di fama internazionale, e rappresentanti di Istituzioni locali, nazionali ed europee.

I risultati che scaturiranno dal dibattito verranno rielaborati e raccolti in un documento che verrà presentato alle Istituzioni locali e nazionali competenti, per illustrare loro come la geotermia possa costituire un importante occasione di progresso.

La giornata inizierà alle ore 9.00 con il saluto del Sindaco di Santa Fiora Renzo Verdi e delle altre Autorità. Alle 9.30 inizierà la tavola rotonda, presieduta ed introdotta dal Prof. Silvano Focardi, dell Università di Siena, e moderata dall On. Pino Lucchesi, Presidente Ce.N.I.S.

Parteciperanno al dibattito Franco Barberi, Università di Roma Tre, Ing. Paolo Romagnoli, ENEL, Prof. Giovanni Granelli, direttore dell Istituto di Geoscienze e Georisorse – CNR Pisa, Prof. Piero Barazzuoli, Università di Siena, Dott. Luigi Marras, Presidente Provincia di Grosseto, Dott.ssa Anna Rita Bramerini, Assessore all Ambiente della Regione Toscana, On. Roberto Tortoli, Vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.
Presenterà le conclusioni l On. Paolo Bartolozzi, Deputato Europeo.

La geotermia è una disciplina della geologia che studia l’insieme dei fenomeni naturali coinvolti nella produzione e nel trasferimento di calore proveniente dall’interno della Terra. Le manifestazioni più evidenti dell energia geotermica sono i fenomeni vulcanici, le sorgenti termali, i soffioni e i geyser. La geotermia è sfruttata oggi nel campo dell edilizia e nella produzione energetica a basso costo e basso impatto ambientale. Le prime applicazioni si sono avute proprio nel nostro paese ed
in particolare a Larderello, in provincia di Pisa.

Enel Green Power: geotermia innovativa per il Nevada

Sono stati inaugurati in Nevada, nella Contea Churchill, due innovativi impianti geotermici di Enel Green Power http://www.enelgreenpower.com/it , la nuova società di Enel per lo sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia e all’estero, leader mondiale di settore per capacità produttiva, con 17 miliardi di chilowattora da acqua, sole, vento e calore della terra.

All’inaugurazione erano presenti Francesco Starace, Presidente di Enel Green Power, Toni Volpe, Area Manager Nord America per Enel Green Power, Jim Gibbons, governatore del Nevada, John Ensign, senatore del Nevada e Rebecca Wagner, membro della Public Utility Commission.

Stillwater e Salt Wells, così si chiamano le due nuove centrali, hanno una capacità installata complessiva di 65 Megawatt lordi (MW), grazie ai quali saranno prodotti più di 400 milioni di chilowattora all’anno, in grado di soddisfare i consumi di circa 40.000 famiglie americane, evitando l’emissione in atmosfera di oltre 300 mila tonnellate all’anno di CO2.

L’entrata in produzione di Stillwater e Salt Wells quadruplica il quantitativo di energia elettrica prodotta da Enel Green Power da fonte geotermica negli USA, dando, inoltre, un rilevante contributo al raggiungimento dell’obiettivo del Nevada di realizzare il 20% della produzione da fonti rinnovabili entro il 2015.

In Toscana, Enel Green Power dispone di 31 impianti geotermici per una potenza di circa 700 MW, in grado di assicurare una produzione annua di 5 miliardi di chilowattora. Lo scorso anno è stato inoltre raggiunto un accordo con la Regione per lo sviluppo sostenibile di questa preziosa risorsa attraverso la realizzazione di nuova potenza e forti investimenti nella ricerca.
Approfondita ed affinata in Italia, nell’ area di Larderello (Pisa), la tecnologia geotermica made in Italy viene ora “esportata” in tutto il mondo, non solo negli Stati Uniti.

In Cile, in accordo con l’ente petrolifero nazionale Enap, Enel Green Power sta esplorando alcune aree particolarmente adatte che mostrano potenzialità superiori ai 100 MW.
In El Salvador, la Società ha realizzato il suo primo impianto geotermico all’estero, Berlin III, per una capacità di 44 MW ed una produzione di circa 320 milioni di chilowattora all’anno.

Enel, inoltre, sta investendo per sviluppare ulteriormente l’utilizzo della geotermia: con il progetto “Geotermia Innovativa”, punta a rendere utilizzabili campi ancora non sfruttati e a integrare le risorse geotermiche a bassa temperatura con altre fonti rinnovabili, in particolare con l’ energia solare e la biomassa.

www.enelgreenpower.com/it


Geotermia: un impegno su concessioni ed emissioni


«Per affrontare le questioni legate allo sfruttamento geotermico servono un approccio non ideologico, che prescinda dalle appartenenze politiche, ed un aggiornamento della normativa nazionale, sia quella che riguarda il monitoraggio delle emissioni, per fissare limiti sia per il boro che per l’ammoniaca, che quella che regola la concorrenza, così da rispondere alle osservazioni poste dall’Antitrust circa le concessioni ad Enel e da permettere di effettuare gare per affidare la coltivazione dei campi geotermici». Con questa tripla richiesta l’assessore regionale all’energia e all’ambiente, Anna Rita Bramerini, ha salutato e ringraziato la Commissione ambiente della Camera dei deputati, che ha effettuato oggi sull’Amiata un sopralluogo alle centrali geotermiche di Piancastagnaio. Erano presenti il suo presidente Angelo Alessandri (Lega Nord), il vicepresidente Roberto Tortoli (Pdl) e il capogruppo del Pd, Raffaella Mariani.
All’incontro con le istituzioni locali, avvenuto presso il Comune di Piancstagnaio, hanno partecipato numerosi sindaci e i rappresentanti di Province e Comunità montane, mentre nel pomeriggio ad Abbadia San Salvatore si è tenuto quello con i comitati ambientalisti.
Nel suo intervento iniziale, l’assessore Bramerini ha ricordato l’impegno per la chiusura della centrale di PC2 e il piano presentato da Enel per il riassetto dell’area di Piancastagnaio, che prevede l’utilizzo della centrale di PC3 per fornire calore a Floramiata e la conseguente dismissione di PC2.
Era stato il sindaco del Comune ospite a sottolineare sia l’importanza della coesione istituzionale che la necessità di continuare a sfruttare il calore terrestre sia per usi civili che produttivi, compatibilmente con la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini, facendosi carico sia delle emergenze sociali ma anche di quelle economiche rappresentate dai numerosi lavoratori di Floramiata.
Il presidente della Commissione ambiente della Camera, on. Angelo Alessandri, ha illustrato la missione istituzionale dell’organismo parlamentare e si è detto convinto della necessità di cambiare la legge sulle liberalizzazioni e di rivedere quella sulla disciplina dei limiti delle emissioni inquinanti. Alessandri ha detto poi che se fosse necessario provare a chiudere per alcuni mesi a turno le centrali per verificare eventuali miglioramenti della qualità dell’aria, ciò dovrebbe essere fatto in accordo con Enel, scegliendo tecnici super partes per monitorare gli esiti delle prove e vincolando tutti agli esiti delle verifiche.
L’onorevole Mariani ha sottolineato come disconoscendo lo studio dell’Università di Siena e delegittimando l’impegno delle istituzioni locali, si vada poco lontano e come non si possa pensare di affidare nuovi studi e perizie abdicando al ruolo di governo e di indirizzo politico.


Geotermia, la Toscana come laboratorio europeo

Collaborazione per testare cattura della Co2 nelle 32 centrali toscane

La Toscana si propone come laboratorio europeo per sperimentare nuove tecnologie per la geotermia, in particolare per la cattura e lo stoccaggio della Co2, la perforazione dei pozzi e la produzione di energia elettrica e termica. L’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini ha partecipato a Bruxelles alla Conferenza europea ‘Promotion and Regulations for Geothermal energy for a real sustainable future: Experiences and perspectives in Europe’ organizzata dalla Regione Toscana in collaborazione con l’European geothermal energy council (associazione europea delle regioni geotermiche). Nel suo intervento ha chiesto alla Commissione di valutare la possibilità di sperimentare anche nelle 32 centrali geotermoelettriche della Toscana le nuove tecniche di cattura e stoccaggio della Co2. L’obiettivo è individuare nuove tecnologie che possano ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente e sfruttare al meglio questa risorsa che oggi contribuisce per il 25% al fabbisogno di energia elettrica della regione.
«La Toscana – ha detto l’assessore – è l’unica regione italiana a coltivare la risorsa geotermica per la produzione di energia elettrica. Ricordiamo che nella nostra regione si producono più di 700 megawatt di potenza da fonti rinnovabili. Tutto questo senza contare che il territorio toscano presenta della caratteristiche peculiari anche rispetto alle altre aree geotermiche europee. Il fluido geotermico presente in Toscana, infatti, registra temperature oltre i 300 gradi, molto più alte, ad esempio, di quelle islandesi».
«Non dobbiamo dimenticare – ha aggiunto – che nel tempo la geotermia ha prodotto anche problemi nei nostri territori. Anche una fonte rinnovabile può risultare problematica per l’ambiente e per la popolazione, proprio per questo il livello di attenzione deve essere alto e la coltivazione di questa risorsa deve avvenire con la massima attenzione per l’equilibrio del territorio ed utilizzando delle migliori tecnologie, senza mai perdere di vista le innovazioni prodotte dalla ricerca».
L’assessore ha inoltre chiesto una disciplina europea che regoli lo sfruttamento geotermico e ricordato che dalla liberalizzazione del mercato elettrico (così come auspicato dall’Antitrust in una segnalazione dell’autunno scorso al parlamento ed al Governo italiano) potrebbero venire maggiori garanzie a tutela dei territori.
Tra i temi toccati da Bramerini nel suo intervento anche il futuro del rigassificatore Otl a largo di Livorno e del metanodotto italo-algerino Galsi. «Vorrei dare il mio sostegno – ha detto – alla proposta dell’onorevole Giuntini del Pse perchè la Commissione includa nel pacchetto dei progetti da finanziare con i fondi messi a disposizione per fronteggiare la crisi economica anche gli interventi strategici per il rigassifi catore Otl e per il metanodotto Galsi che approderà a Piombino dopo aver metanizzato la Sardegna».