La cogenerazione ha bisogno di incentivi

Molti sono i settori industriali che traggono vantaggio da impianti di cogenerazione o di trigenerazione, per esempio il cartario, l’alimentare, il ceramico, il tessile, il chimico, il metalmeccanico.

Tramite questi impianti di cogenerazione industriale, infatti, si riesce a recuperare l’energia termica prodotta dai processi di generazione di energia elettrica, che normalmente viene persa con la sua cessione all’ambiente circostante.

La produzione combinata di energia elettrica e termica risulta vantaggiosa economicamente grazie a rendimenti superiori e, nel contempo, riducendo le emissioni dannose nell’atmosfera e/o l’impiego di acqua per il raffreddamento.

Gli impianti di cogenerazione industriale di taglia maxi sono già abbastanza diffusi in Italia, mentre le piccole e medie imprese sono ancora escluse da questa tecnologia a causa, soprattutto, della complessità delle norme autorizzative e del basso valore attribuito all’energia residua immessa in rete.

I processi industriali legati alla surgelazione e alla conservazione dei cibi a basse temperature beneficerebbero degli impianti di trigenerazione, quelli che integrano la produzione di energia e di calore con la produzione di freddo.

Dato che il risparmio energetico è tema che interessa tutta la nazione e che la riduzione di emissioni interessa l’intero pianeta, sarebbe bene che venissero rimossi gli ostacoli burocratici che stanno rallentando la diffusione di impianti di dimensioni medie e piccole.

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